Gli interventi di uno dei Maestri di Nintendo, Satoru Iwata.

Non è facile che mi fiondi su un testo biografico. Probabilmente è dovuto al fatto che ho pochissimi beniamini, viventi e non, e ciò me lo rende un genere alquanto lontano. In effetti, Chiedi a Iwata non è nemmeno una biografia, ma è quanto di più simile abbiamo nella letteratura dedicata al mitico CEO che rilanciò Nintendo negli anni Duemila. Tra stralci di interviste e interventi scritti di suo pugno (o pronunciati per sua bocca) nella rubrica "Ask Iwata" pubblicata sul sito di Nintendo, questo libro è un piccolo mosaico di testimonianze, espressioni del suo pensiero e piccole perle di saggezza.
Nintendo Difference
Uscito finalmente anche in lingua italiana (ho aspettato per più di un anno, questo libro volevo averlo nella lingua nostrana), l'ho letteralmente divorato in due sere, anche perché è breve. Quando scomparve nel 2015, fui preso da una profonda malinconia, forse anche pena. Mi dispiaceva che il mondo dei videogiochi averse perso un leader così carismatico e generoso, ma soprattutto dal pensiero così lucido. E poi pensai che mancò in un momento in cui Nintendo stava lottando tra i flutti, con un lancio preoccupante come quello del Wii U che altro non era se non il perfetto antenato del Nintendo Switch, la massima concretizzazione di quello strano concetto di console ibrida a cui Iwata pensava evidentemente da tempo. Quando uscì Switch pensai moltissimo a Satoru Iwata e a come gli sarebbe piaciuto vedere che da lì a qualche anno si sarebbe avviata verso l'agognato record di console più venduta di sempre. Quella visione in cui portatile, casalingo, casual e hardcore assottigliavano certi confini imposti dall'industria stessa. Il suo lavoro appassionato portò Wii e DS in un mondo settore che sempre più si stava chiudendo su se stesso. Sua è la firma dietro la "Nintendo Difference" nel suo senso più profondo, dietro una visione che abbandonava la rincorsa tecnologica in favore del rischio e della scoperta, col preciso scopo di insegnare a chiunque la semplicità e la bonarietà del mondo dei videogiochi. Ho sempre pensato che se oggi Microsoft, Sony e le piattaforme PC come Steam ed Epic riescono ad avere un successo così trasversale (e inimmaginabile), il merito va anche un po' a Satoru Iwata, che con Nintendo e i suoi creativi insegnò al mondo che i videogiochi non sono un mondo ostile, fatto di dipendenze, di regole astruse e di atteggiamenti tossici, ma che potevano essere un modo come un altro per divertirsi in famiglia, sinceramente, e tutti insieme. Ci sono tanti tipi di giocatori. Non importa se vostra nonna non giocherà mai a un titolo hardcore, il solo fatto che abbia avuto la possibilità di giocare a Wii Sports o Animal Crossing: Wild World le ha permesso di comprendere, anche solo un po', che i videogiochi non sono una perdita di tempo o uno svago riprovevole.
Un uomo per tutti, un libro per tutti
In questo libro troverete la costruzione di questo pensiero, farcito con fatti biografici e interventi di due amici, Shigeru Miyamoto e Shigesato Itoi (il creatore di EarthBound e del sito Hobo Nikkan Itoi Shinbun, da cui sono stati presi molti degli scritti di Iwata nel libro stesso). Oltre all'Iwata sviluppatore, conoscerete un lato estremamente gentile, che si metteva al servizio della sua missione di "rendere felice" chiunque avesse un problema, risolvendoglielo per pura vocazione personale. Spirito che si rifletteva anche nel suo lavoro, animato dal desiderio di far divertire il più possibile e il più alto numero di persone possibile. Sono contento di proporvi un libro che non ha niente a che vedere col tema principale del nostro portale sul narrative design, ma che in qualche modo ha a che fare col medium stesso del videogioco, parlandoci di alcuni momenti di vita di chi l'ha cambiato per sempre.